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Lezioni di Geologia -> Rocce
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Le rocce
Roccia:
Aggregato di minerali; in base alle variazioni di dimensione, forma e percentuale di presenza dei minerali costituenti, si riconoscono rocce diverse per origine e composizione. La struttura di una roccia, cioè la relazione fisica tra i singoli minerali, permette di ottenere informazioni sulle condizioni fisiche dell'ambiente di formazione.
Tratto da: Elmi C., Diretto M., "Geologia", Pitagora Editrice, Bologna, 1996, pag. 49.
Per lo più le rocce sono eterogenee o composte, formate cioè da minerali diversi; raramente si trovano rocce omogenee o semplici, formate essenzialmente da un solo minerale ed eventualmente da pochi minerali accessori (tali possono essere considerate le masse di salgemma o di gesso che formando ammassi geologicamente indipendenti per composizione, struttura, origine, devono essere considerate vere e proprie rocce).
Tratto da: AA.VV., "Dizionario di Scienze della Terra", Rizzoli Editore, Milano, 1984, pp. 204-205.

Le rocce si classificano in base alla loro genesi suddividendole in:
  • eruttive (o ignee o magmatiche o endogene)
  • sedimentarie
  • metamorfiche
Rocce eruttive
  Effusive o vulcaniche Intrusive o plutoniche Filoniane
Consolidamento del magma In superficie In profondità sotto pressione Nelle fratture della crosta terrestre e non a grandi profondità
Tipo di raffreddamento Rapido Lento Intermedio tra i precedenti
Struttura cristallina Grossi cristalli (fenocristalli) immersi in: Cristalli più o meno visibili Cristalli minuti o fenocristalli formatisi in una prima fase di consolidamento in una massa di fondo a grana minuta
una pasta di fondo composta da piccoli cristalli (microliti) una massa vetrosa
Tipo di Struttura porfirica Ialina Olocristallina granulare Olocristallina minuta o porfirica

In base alla loro composizione chimica, caratterizzata dalla percentuale di silice, le rocce eruttive si distinguono in:
  • Acide o persiliciche (oltre il 65% di silice)
  • Neutre e mesosiliciche (dal 52% al 65% di silice)
  • Basiche o iposiliciche (dal 45% al 52% di silice)


Se nella composizione chimica si tiene conto della percentuale in ossidi dei metalli alcalini e dei metalli alcalino-terrosi, le rocce eruttive si suddividono in due serie:
  • Alcalina
  • Alcali-calcica


In base alla loro costituzione mineralogica caratterizzata dai minerali essenziali, che sono i componenti principali accanto ai minerali accessori che non hanno importanza al fine della classificazione, le rocce eruttive si distinguoni in:
  • Rocce leucocrate
    Contenenti in maggior quantità minerali sialici di colore bianco o comunque chiaro
  • Rocce melanocrate
    Contenenti in maggior quantità minerali fenici di colore scuro, bruno, verde o nero
La suddivisione delle rocce eruttive in famiglie è basata sulla diversa composizione composizione chimica e mineralogica che risultano legate tra di loro per cui le rocce acide sono leucocrate e le basiche sono melanocrate.

Rocce sedimentarie
Sono nella maggior parte degli aggregati di granuli minerali più o meno arrotondati, i cui intestizi sono riempiti da materiale più fine. Le dimensioni dei granuli sono un indice dell'energia meccanica dell'ambiente di deposizione.
In base all'origine dei materiali che le compongono si suddividono in:
CLASTICHE
COME SI FORMANO Per deposito di materiali detritici strappati dall'erosione di rocce preesistenti
COME SI PRESENTANO SCIOLTE CEMENTATE
Il cemento può essere di composizione:
calcarea, silicea, marnosa, argillosa, arenacea, ferrifera, limonitica
DIMENSIONI DEI FRAMMENTI Detriti grossolani di diametro superiore ai 2mm Granuli di dimensione tra 0,10 e 2mm Elementi argillosi minutissimi
Peliti o Lutiti
DI ORIGINE CHIMICA
COME SI FORMANO 1) In seguito a precipitazione di sostanze sciolte nelle acque 2) Per evaporazione delle acque (rocce evaporitiche formate da salgemma e altri cloruri, solfati potassici magnesiaci, da gesso, anidrite, calcare) 3) Per trasformazione in sostanze insolubili
SUDDIVISIONE IN BASE ALLA NATURA CHIMICA
Rocce Saline
(Corrispondono alle evaporitiche eccetto i calcari)
Rocce calcaree
(Calcari evaporitici, calcari concrezionati come alabastri e travertini, calcari oolitici e pisolitici)
Dolomitiche Ferrifere (sedimenti ferriferi oolitici) Alluminose (lateriti) Silicee (Geyseriti)
ORGANOGENE
COME SI FORMANO Per accumulo di resti di organismi animali o vegetali
COMPOSIZIONE Calcarea (calcari corallini, calcari a lumachella) Silicea (diatomiti, radiolariti) Fosfatica (fosforiti) Carboniosa (carboni fossili) Bituminosa (petrolio, bitume)
PIROCLASTICHE
COME SI FORMANO Per deposito di materiali proiettati dai vulcani durante le fasi esplosive
SUDDIVISIONE IN BASE AL TIPO
DI MATERIALE PROIETTATO
Grossi blocchi: brecce vulcaniche Lapilli: tufi vulcanici Ceneri: cineriti
Nel complesso le suindicate rocce vengono chiamate TUFI che sono distinti, a seconda della composizione chimica, in:
liparitici
trachitici
porfirici
basaltici
diabasici
palagonitici



Rocce metamorfiche
Derivano dalla trasformazione di rocce sedimentarie o eruttive in seguito a fenomeni di metamorfismo*.
CLASSIFICAZIONE IN BASE
AL TIPO DI PROCESSO METAMORFICO
Di contatto (calcari cristallini o marmi, calcefiri, cornubianiti, quarziti) Dinamometamorfiche (brecce di frizione, miloniti) Scisti cristallini
Le rocce metamorfiche, a parte quelle originatesi dal metamorfismo di contatto e dal dinamometamorfismo, hanno una tessitura scistosa, nella quale si ha un orientamento dei cristalli in piani paralleli che conferisce loro una divisibilità in lastre.
*Il metamorfismo
È l'insieme delle modificazioni di tessitura, di struttura, di costituzione mineralogica e di composizione chimica che si verifica in una roccia a causa di un aumento di temperatura o di pressione o per azioni chimiche.
Si distingue in:
-Metamorfismo di contatto: determinato dall'aumento di temperatura, si produce quando si verifica una intrusione per risalita di masse magmatiche in via di consolidamento.
Dette masse riscaldano fortemente le rocce incassanti causando in queste modificazioni nella struttura e nella composizione mineralogica. Le masse magmatiche più acide, ricche di vapor d'acqua e di sostanze volatili, impregnano le rocce incassanti facilitando le modificazioni.
Intorno all'intrusione si forma un'aureola di contatto con uno spessore variabile tra qualche centimetro e alcuni chilometri, nella quale si notano le trasformazioni, tanto più forti quanto piùci si avvicina all'intrusione.
I nuovi minerali che si formano, detti minerali di contatto sono tra gli altri: andalusite, cordierite, grossularia, vesuviana, corindone.
Durante il metamorfismo di contatto non si alterano soltanto le rocce ma lo stesso magma si trasforma in seguito all'assimilazione di frammenti delle rocce che lo includono: l'assimilazione è un processo chimico nel quale le rocce vengono disciolte nel magma e non semplicemente fuse.
Se l'apporto di nuovi minerali è trascurabile, nella roccia si possono comunque avere variazioni mineralogiche per la perdita dell'acqua e degli elementi volatili; se l'apporto, per migrazione e sostituzione, di nuovi elementi è rilevante si ha Metasomatismo, ossia cambiamento sia chimico che mineralogico della roccia.
-Metamorfismo dinamico o di dislocazione: Si verifica nelle zone di intensa deformazione meccanica, in corrispondenza di faglie o piani di sovrascorrimento e determina l'origine di rocce molto fratturate e parzialmente ricristallizzate: le miloniti. Sono rocce a grana fine con struttura molto compatta; derivano dalla frammentazione di rocce a grana più grossa che possono restare incluse in bande nella roccia non ricrastillizzata.
-Metamorfismo regionale:
Si verifica quando rocce di qualsiasi tipo vengono sottoposte in profondità a forti aumenti di temperatura, di pressione e a sforzi di taglio (deriva delle zolle crostali). Le rocce così generatesi appartengono alle diverse facies metamorfiche. Il metamorfismo regionale è tipico delle zone orogeniche dove è prodotto dall'elevata temperatura (al di sotto delle zone orogeniche) e dalle forti pressioni esercitate dalle spinte orogeniche.
Le rocce che si formano presentano una completa ricristallizzazione con formazione di nuovi minerali e di una diversa struttura e, per lo più, una netta scistosità per cui vengono chiamate scisti cristallini


Bibliografia: AA.VV., "Dizionario di Scienze della Terra", Rizzoli Editore, Milano, 1984,
Elmi C., Diretto M., "Geologia", Pitagora Editrice, Bologna, 1996
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