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PARCO NAZIONALE DI CAPITOL REEF CAPITOL REEF NATIONAL PARK


Navago Dome - Capitol Reef National Park


UTAH - Istituito il 18 Dicembre 1971 - Superficie 241.904 acri - 96.761 ettari circa

E' questo uno dei parchi nazionali americani meno frequentati, a nostro avviso ingiustamente: certamente la sua fama è in ombra in confronto ad altri luoghi assai più celebrati e pubblicizzati degli Stati Uniti sud occidentali, non tanto per l'effetto visivo dei suoi paesaggi che non hanno alcunché da invidiare, quanto piuttosto per la scarsità di accessi e di diffusione di strade asfaltate. Esiste infatti una sola strada principale che l'attraversa in senso est-ovest, ed una diramazione che percorre un tratto della grande spaccatura dell'altopiano, cuore del parco stesso. Per il resto si tratta di strade sterrate e di piste percorribili con veicoli 4x4 ed agibili soltanto durante la stagione secca.

Capitol Reef si estende in senso longitudinale lungo una gigantesca e sinuosa fenditura della crosta terrestre che si sviluppa per oltre 160 chilometri, attraverso il territorio dello Utah centro-meridionale. Questo impressionante ambiente roccioso, originatosi circa 65 milioni di anni fa dalle stesse immani forze che successivamente diedero luogo al sollevamento dell'altopiano del Colorado, è conosciuto come Waterpocket Fold. Il parco occupa tutta la citata fenditura e le sue diramazioni laterali, con le spettacolari e colorate pareti rocciose, i monoliti isolati e ivari canyons convergenti verso i bacini collettori. Non mancano numerosi archi naturali.
Waterpocket Fold si formò in seguito al deposito di vari strati di rocce sedimentarie. Questi strati sono composti da sedimenti depositatisi nel corso di centinaia di milioni di anni in ambienti marini, lacustri e in zone desertiche. Successivamente, iniziando nella regione imponenti movimenti orogenetici, gli strati, originariamente orizzontali, vennero gradualmente incurvati fino a dare luogo a vaste pieghe e ai successivi episodi di fratturazione. In epoca posteriore, gli strati superiori vennero sottoposti ad intensa azione erosiva e buona parte di essi venne asportata dagli agenti meteorici, lasciando così oggi intravvedere tutta la sequenza dei corpi sedimentari.
Nella parte centrale e meridionale del parco è possibile ammirare più compiutamente il complesso di pieghe ora descritto; nel settore settentrionale il territorio si fa più ampio e desertico e predominano i bastioni monolitici.

Per quanto concerne l'aspetto storico ed antropologico del parco, degne di nota sono le incisioni rupestri - petroglifi - e i pittogrammi, ancora visibili lungo il corso del fiume Fremont, fatti dagli indiani che vissero in questa zona svariati secoli fa.

I primi abitanti della regione appartenevano a gruppi etnici sulla cui identità ancora si discute: secondo alcuni erano autoctoni, secondo altri si erano stabiliti in un secondo tempo in questa vallata; pare certo che agli inizi del VI secolo della nostra era vennero in contatto (o in contrasto) con gli indiani Anasazi, principale ceppo indiano della Utah meridionale. I segni della loro presenza nella valle del Fremont, fatta eccezione per le citate pitture ed incisioni, sono pressoché inesistenti.
Intorno al 1250 d.c. tutta l'attuale regione del Parco venne abitata dagli indiani Ute principalmente cacciatori e raccoglitori.

INFORMAZIONI UTILI

Come già accennato poche sono le strade che si avvicinano al parco. I centri abitati situati nelle vicinanze sono tutti piccoli e di scarsa importanza sebbene siano disponibili qui tutti i servizi logistici di prima necessità.
La Hwy 24 è la direttrice che consente un rapido attraversamento del parco nel suo settore nord dove si trova il centro accoglienza dei visitatori; ultimata nel 1962, la strada segue il corso del fiume Fremont fino all'interno di Waterpocket Fold.
Dalla stazione dei Rangers si diparte una strada laterale - Scenic drive - che si addentra per circa 20 chilometri lambendo strapiombi variopinti e vari canyons laterali e che costituisce il mezzo più agevole per apprezzare le caratteristiche salienti del Parco.
Per chi dispone di mezzi fuoristrada esiste una rete di strade sterrate che permettono di raggiungere le zone più remote tra cui citiamo all'estremo nord la Cathedral Valley ove svettano numerosi bastioni rocciosi dalle forme più svariate e dai nomi fantasiosi.
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